Associazione Arti Visive
Riviera del Brenta

Claudio Castellani


Critiche d'Arte

Alcuni commenti critici limitati agli anni più recenti


Gabriella Niero - Gennaio 2007

Un segno nitido e disteso accompagna i profili irregolari di alcune vedute paesistiche, scorci collinari, antichi borghi medievali, vette aguzze che si stagliano nette all’orizzonte. La prospettiva del pittore si allunga in verticale forse per sublimare l’immagine che appare incantata, velata di umori metafisici. Da queste note intense ed evocative emerge la poetica di Claudio Castellani, pittore urbinate, legato quindi a una struttura compositiva rigorosamente calibrata dove però s’imprime la calda atmosfera della tavolozza veneta. I colori sono forti e stesi con pennellate corpose tramite campiture che riassumono la forma in modo geometrico, ma non si staccano mai dall’oggetto. Così quando l’autore descrive i luoghi della memoria ovvero la magica atmosfera delle città marchigiane oppure le suggestioni delle colline venete, ne definisce sempre l’identità strutturale; da una parte la meditazione sulla forma, dall’altra la sensibilità del colore. ..



Umberto Marinello - Maggio 2008

…….. La sua diventa una rivisitazione che non ha assolutamente carattere nostalgico, ma che testimonia una base culturale solida e persistente dalla quale partire per riproporre, in chiave contemporanea e con la sensibilità umana ed artistica della maturità, sentimenti, sensazioni, emozioni profondamente provati e mai cancellati.

C'è, nella sua pittura, l’impronta magica e fiabesca di ritmi, suoni, visioni, colori di un’atmosfera vissuta intensamente che si materializza in quei dirupi solenni e maestosi, in quei castelli imponenti che svettano contro un cielo travagliato ed inquieto, in quelle case che nelle loro deformazioni assumono un carattere antropomorfo.

L’insieme è trattato con una perizia ed una sensibilità cromatica di alto livello le cui tonalità vanno via via trasformandosi da suggestioni di tipo chiarista a timbri più sobri e più pacati, quasi che il percorso artistico stesse tendendo verso una consapevolezza più realistica dei tempi attuali e meno evocativa dei sogni e delle visioni giovanili. ..



Paolo Tieto - Piove di Sacco 2009

Nelle trattazioni grafico-coloristiche di Claudio Castellani figurano prevalentemente le vedute, o meglio ancora i paesaggi, ora montani e ora più spiccatamente rurali, a volte di impronta urbana e altre volte di stampo maggiormente libero, di carattere quasi fiabesco e pertanto d’inventiva tutta propria. Lavori, di norma, costruiti sulla traccia di precise regole costruttive, nel rispetto e nell’osservanza di prescrizioni consolidate da lunga tradizione, ma nel contempo anche attuali dando prova di attenzione e di interesse per ogni nuovo dettaglio innovativo, per ogni più spiccata modernità.

Questo dapprima nelle forme, delineate al limite tra oggettività e informale, tra realtà e ideazione, ché l’artista con le proprie capacità sa cogliere ma sa poi anche elaborare in base al proprio estro, a personale fantasia e immaginazione; ..



Floriano De Santi - Ottobre 2009

……….. Daccapo Cézanne emblematicamente l’aveva detto: “La nature est plus en profondeur qu’en surface”. Dando un’essenza, una concentrazione, un segno riassuntivo e complesso che traduca questa visione trapassante al di là della superficie, Castellani nello stesso tempo che fissa e dipinge un frammento di natura, fissa e dipinge anche la totalità. Il suo naturalismo è un antinaturalismo; l’immagine nel suo work in progress vale per quel tratto che lo ha colpito; le impronte organiche, i balenii in vivo colore, di un cespuglio, di un albero, di un dosso o di una roccia, sono luci momentanee e totalità naturali. Quando in Torre di caccia e in Due visioni, entrambi dell’anno passato, i suoi verdi, i suoi viola, sembrano staccarsi dalla proda, dalla terra, e alzarsi a invadere il cielo, essi producono la congiunzione tra l’Uno e il Tutto, tra la parte e l’insieme, ma, cosa ancor più complessa, anche la congiunzione di diversi elementi, il loro compenetrarsi e reciproco dissolversi nell’armonia, ricca di ogni casualità, del cosmo e della natura.




Note critiche