Associazione Arti Visive
Riviera del Brenta

Maela Silvestrin

Critiche d'Arte

Maela Silvesrin _ – L’anima misteriosa della realtà


C’è un senso di mistero che avvolge le atmosfere urbane dipinte da Maela Silvestrin. Un respiro dilatato e arcano ci attrae e ci spinge verso le lunghissime prospettive a cannocchiale che accentuano il senso di vertigine metropolitana colta dall’autrice. Le architetture dalle superfici oscure appaiono come forme nette nello spazio, geometrie staccate dalla materia grezza, presenze totemiche che evocano spazi impenetrabili: e poi, inatteso, un ponte sospeso nell’aria oppure un poetico salice piangente sulle rive di un fiume, quasi un soffio di vita e di luce , un fremito nascosto che d’improvviso anima le cose, un riflesso prismatico, l'essenza tutta spirituale di una materia resa viva dall'arte.
Il percorso di Maela Silvestrin segue la graduale scoperta della realtà urbana celata dall'epitelio sensibile, luoghi ignoti che apparentemente ci sono estranei e puntualmente vengono reinventati nella pittura, come se la contemplazione fosse un punto di partenza attraverso la quale si snoda la reale evocazione di uno spazio sospeso fra il ricordo e la rielaborazione della mente.
Maela Silvestrin concentra dentro di sé il dato reale, non dipinge in estemporanea, ma scopre il piacere di mostrare con uno stile che tende all’astrazione geometrica tutto l’effetto di una materia che vibra di una luce intensa, per esprimere il nerbo di uno spazio dissolto nella preziosa gamma dei toni.
Entro i profili di un ambiente leggibile nel ritmo scandito della pennellata, alcuni segmenti incrociati indicano il passaggio dalla realtà alla visione, dalla consistenza fisica alla spiritualità . A rendere l'effetto di questa trasformazione è la luce, netta o a tratti umbratile, che accompagna le forme fino a dilatarle nello spazio.
L'uso di una tecnica che si sovrappone al dato fotografico è congeniale, una leggera patina di velature che s’innestano in continue risoluzioni plastiche.
La pittrice nel suo procedimento analitico prima definisce la parvenza riconoscibile, poi giunge al concetto emozionale per far emergere gradatamente le schegge di verità nascosta che nell’ultima produzione assumono anche sottili evocazioni simboliche.
La pittura diventa l’equivalente di quel mondo di sensazioni visive e sentimentali che pervadono l’autrice e che ella vuole restituire intatte attraverso la sua arte rigorosa e nel contempo sognante.

Gennaio 2014 Gabriella Niero

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